



Ciao sono Antonino Cangemi nato a Palermo il 3 luglio del 1998.
Sin da bambino ho avuto la passione per la vela, i miei genitori sono velisti, ma poi mi sono avvicinato al windusrf (tavola giovanile techno 293), ho cominciato a fare le prime regate in giro per l’Italia nel 2008, piano piano sono riuscito a conquistare diversi podi nazionali. Nel 2012 mi sono piazzato 2° al campionato del mondo, 3° a quello europeo e 1° al campionato italiano nella categoria Under 15!! Uno degli anni più belli della mia vita!
Si vociferava che nel 2014 ci sarebbero state le Olimpiadi giovanili di windusrf alle quali poteva prendere parte solo un atleta per nazione.
Chiaramente avevo l’entusiasmo alle stelle essendo uno dei più forti in Italia e non solo…ma strani dolori alla schiena mi obbligarono a fare delle visite per verificare cosa stava succedendo: ho scoperto di avere una grave forma di scoliosi, con rotazione di circa 40 gradi e l’unica soluzione secondo il primo ortopedico interpellato sarebbe stata un importante intervento alla colonna vertebrale; un secondo ortopedico propose di andare a Lione dove venivano sviluppati dei busti particolari. Non ci siamo arresi e abbiamo sentito il parere di un terzo ortopedico, che prese a cuore la mia situazione di “sportivo agonistico” e decidemmo di attuare il suo piano d’azione: busto di gesso per 3 mesi e poi busto per altri 2/3 anni. Non avevo molte alternative….ma era l’unica opzione che mi avrebbe permesso di tornare sulla tavola a divertirmi.
Ricordo ancora il giorno che mi ingessarono, mi misero in una macchina che mi allungava quel che poteva il busto e piano piano mi ingessarono con il dottor Brayda che spingeva con tutta la sua forza per dare la giusta forma a quel maledetto gesso. Io non avevo mai indossato un gesso prima di quel momento e tutto ad un tratto mi ritrovai immobilizzato dal bacino fino alle ascelle. Non era facile convivere con il busto, fra prurito, mobilità ridotta, non potersi lavare e tanto altro, però come in tutte le cose cercavo i lati positivi: ero costretto a vestirmi con felpe, tute e abiti larghi, outfit perfetto per me che odio i vestiti eleganti, ero molto più coccolato da tutti, i miei amici erano costretti a portarmi sempre in giro e i 3 mesi sono “volati”.
Quando tolsi il gesso fu una sensazione bella ma scoprii di essere tutto molle e senza forze, ma libero di muovermi, grattarmi e lavarmi ovunque, il tempo di una doccia e mi fu dato immediatamente un corpetto rigido da indossare h22 eccetto 2 ore al giorno, l’allenamento di windusurf, guarda caso, durava proprio due ore!
Iniziò una vera e propria sfida anzi regata psicologica più che fisica, perché il corpetto, volendo, avrei potuto allargarlo, mettermelo o toglierlo quando avrei voluto…era un po’ come i compiti per casa, l’opzione di non farli c’era sempre, però poi sapevi di andare incontro a note e brutti voti, però in questo caso non c’era solo un brutto voto o una bocciatura, in ballo c’era la mia salute, la mia vita e non solo quella sportiva.
Ricominciai a fare le regate, purtroppo riuscii a vincere solo una delle due selezioni per le Olimpiadi giovanili, ma oramai avevo un’altra regata da vincere, una bella grossa e per fortuna quella regata la vinsi io, strinsi una vera e propria amicizia con il mio corpetto, inizialmente lo toglievo solo ed esclusivamente per le mie due orette di allenamento, piano piano le cose andavano migliorando e mi fu data sempre più libertà.
Dopo 3 anni di convivenza arrivò il momento dove le nostre strade si separarono, da 40 gradi ero passato a 20/23 gradi stabili, ero fuori pericolo, non avrei più dovuto indossare il corpetto e avevo evitato l’intervento: potevo proseguire la mia vita normalmente. Ricominciai a tutto gas con i miei allenamenti e nel 2016 vinsi il campionato del mondo giovanile Under 19. Tutt’ora sono nella squadra nazionale di windusurf con in testa sempre quel sogno a 5 cerchi! Ho avuto la fortuna di avere familiari e amici sempre vicini che mi hanno sostenuto, di incontrare un professionista che ha compreso il mio amore per lo sport e io ci ho messo del mio senza mai mollare e senza smettere di credere che sarebbe potuto tornare tutto come prima. Le foto delle mie gare ne sono la conferma!