
Sono Melania e ho 21 anni, vivo a Napoli e sto preparando la mia tesi. Sono stata operata di scoliosi nel 2011 e voglio raccontarvi la mia storia per rassicurarvi.
La diagnosi di scoliosi mi è stata fatta “casualmente” all’ età di otto anni. Durante il ricovero in ospedale per una patologia respiratoria, il dottore mi prescrisse una radiografia del torace, nella quale notò una curva scoliotica dorsale di circa 20 gradi. Da allora i miei genitori si rivolsero ad un ortopedico il quale, approfondendo le indagini, mi diagnosticò una doppia curva a “ S italica”, nome molto suggestivo ma poco confortante.
Mi prescrisse un corsetto Lionese da portare 24 ore al giorno ma riuscii, contrattando, ad evitarlo durante le ore scolastiche. Il corsetto era davvero fastidioso e portarlo era imbarazzante così mi rifiutai di indossarlo ed entrai in un periodo di sconforto e stress. I miei genitori, dato il mio stato fisico e psicologico, tentarono strade alternative così incontrammo fisioterapisti, chinesiterapisti e chi più ne ha più ne metta.
Le radiografie, nel frattempo, mostravano un continuo peggioramento e i miei genitori mi fecero visitare da un nuovo ortopedico che mi prescrisse nuovamente un corsetto Lionese da portare dodici ore al giorno e le curve risultarono stabili per diversi anni fino a quando, in poco tempo, la curva dorsale peggiorò fino a raggiungere i 42°! Il medico mi informò che, a quel punto, l’ unica alternativa sarebbe stata l’ intervento chirurgico.
Spaventati, io e i miei genitori, decidemmo di ascoltare il parere di altri ortopedici, alcuni a favore dell’ intervento e altri assolutamente contrari, al punto di dirmi “ se ti opererai perderai la sinuosità del corpo femminile” .
Alla fine conoscemmo l’ ortopedico che mi ha operata, il quale spiegandomi la criticità della mia situazione clinica mi convinse a sottopormi all’intervento.
La mia preoccupazione maggiore era come sarei diventata dopo l’ intervento e mi domandavo se avessi ripreso a camminare, a fare sport, se avessi conservato la “sinuosità di un corpo femminile”. Allora la mia condizione mi sembrava unica, nessuna delle mie amiche aveva lo stesso problema, non avevo metri di paragone, occasioni di confronto o testimonianze.
Dopo l’ operazione ho ripreso dopo due giorni a camminare, non ho più fastidiosi dolori alla schiena o alle ginocchia. Coltivo, come qualunque ragazza, i miei interessi, frequento l’ università, faccio sport e ho partecipato a diverse sfilate di moda.
Crescendo ho acquisito più sicurezza e se qualcuno ironizza sulla mia postura secondo alcuni un po’ “rigida”, secondo altri “autoritaria” (in realtà, adesso, è semplicemente corretta) rispondo, scherzosamente, che finalmente posso vantare una postura “regale”.
Sicurezza e fiducia che vorrei trasmettere a tutte quelle ragazze che, quando vado al controllo periodico dal mio ortopedico, vedo uscire dallo studio in lacrime dopo aver appreso la necessità di sottoporsi all’intervento chirurgico.
Aggiungo due foto…Penso che la seconda esprima pienamente come l’intervento non mi abbia procurato grandi limitazioni.
