
Stefania ha trascorso infanzia e adolescenza in ospedale combattendo contro la scoliosi. E’ stata in coma ma ne è uscita con grinta e tenacia, lavora ed è diventata anche scrittrice. “Tutto è iniziato quando avevo sei anni -racconta Stefania – durante le visite scolastiche che venivano fatte allora, i medici mi hanno riscontrato una forte forma di scoliosi. Non tolleravo però il corsetto, non accettavo l’idea di doverlo indossare e mi sono affidata ad un chiropratico e quella è stata la mia rovina: la scoliosi è peggiorata, sono dimagrita moltissimo e questo mi ha provocato danni permanenti”. A 13 anni una crisi respiratoria porta Stefania ad una passo dalla morte, una polmonite viene scambiata per ansia, agitazione mentre la scarsa ossigenazione del sangue la manda in coma. Ricoverata d’urgenza in rianimazione a Lecco, è stata curata e dimessa. “I problemi respiratori si sono però aggravati -continua Stefania – e il medico curante nonchè i medici dell’ospedale d’Inveruno, mi hanno suggerito di andare a Torino nel 1995 al Maria Adelaide, per sottopormi a due delicati interventi per risolvere i danni provocati dalla scoliosi. Lunghe e difficili operazioni, tra le 7 e le 12 ore, sei mesi di trazione in un letto d’ospedale. Ma ce l’ho fatta!”
Oggi Stefania, che risiede a Garlate, pur con alcune difficoltà, è in grado di condurre una vita serena; lavora nell’ufficio tecnico del Comune di Calco, si è iscritta all’Università online E-Campus di Novedrate ed è diventata scrittrice, un sogno che aveva da tempo. Ha pubblicato il primo libro di una trilogia fantasy dal titolo “Capture”, con streghe, fate e sacerdotesse che “riflettono aspetti della mia vita e delle mie paure” con la classica lotta del bene contro il male e una storia d’amore…
“Voglio che la mia storia sia un esempio di speranza per chi, come me, lotta con gravi problemi di salute. Ho sofferto molto, la vita mi ha messo di fronte a tante difficoltà ma sono riuscita a superarle e a realizzare un sogno”